sabato 19 gennaio 2013

Gran Gran Chissenefrega (Django Unchained)

di Paolo Bellofiore.
E' spettacolo puro. Comunque per chi ha visto gli spaghetti western degli anni 60-70 ricorrerà qualche " deja-vu". La bravura degli interpreti tiene su alla grande il film. Tarantino , a mio parere , indulge a qualche piccolo vuoto nella dinamica della vicenda con qualche dialogo di troppo, anche senza arrivare alla prolissità di " Pulp Fiction" . Un piccolo appunto : non mi sembra possibile che nel 1858 vi fosse una tale diffusione di armi da fuoco a ripetizione e vi fossero così tanti e abili gunmens in giro. Indubbiamente i revolver Colt Navy e Remington già c'erano, come pure le carabine a retrocarica.....ma i fucili Henry erano già di uso così comune? Voglio dire che la tipologia e la disinvoltura nell'uso delle armi da fuoco e la dovizia di pistoleri del film, sarebbero stati perfetti per gli anni '70 del XIX secolo. Ma , a quell'epoca, la schiavitù era già stata abolita. La intuizione geniale di Tarantino è stata quella di fondere la vecchia tematica del cacciatore di taglie ( doviziosamente presenti in tutti gli spaghetti Western) e del cattivo protetto da un esercito di pistoleri, con quella dell'esecrazione della schiavitù e del riscatto degli oppressi e sfruttati, chiaramente enunciati.

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